sabato 21 marzo 2020

Repubblica Italiana - 2 Lire "Spiga"

2 Lira “Spiga”
coniata dal 1946

Dopo la proclamazione della repubblica furono coniate nuove monete da 2 lire in Italma, una lega a base di alluminio. Dal 1946 al 1950 la moneta da 2 lire "Spiga" aveva su un lato un aratore e sull'alta una spiga. 

Dal 1953 fu coniata una nuova moneta da 2 lire, sempre in Italma, di dimensioni minori che recava su un lato un'ape e sull'altro un ramoscello d'ulivo. La moneta fu coniata fino al 1959. La coniazione fu ripresa dal 1968 esclusivamente per il mercato collezionistico, inclusa nelle confezioni che la zecca prepara per questo mercato. 


Dritto
Rovescio

Nome della moneta:
SPIGA
Valore della moneta:
2 Lire
Primo anno di conio 1946
Modelli:
Giuseppe Romagnoli
Incisione:
Pietro Giampaoli
Diametro: 
24,1 mm
Peso:
1,25 gr
Contorno:
Liscio
Metallo:
Italma (It)
Diritto: 
REPUBBLICA. ITALIANA. Contadino con aratro [1] a sinistra; in basso G.ROMAGNOLI – P. G. INC.
Rovescio:
Spiga di grano tra L. 2 inclinata a sinistra; in basso a sinistra il segno di zecca R, centralmente (data)
Zecca: 
Roma
Tiratura: 
Vedi scheda allegata con valori e rarità
Anni di conio:
Dal 1946 al 1950
Decreto: 
Decreto C.P.S. n. 298 del 6 Settembre 1946


Con il decreto C.P.S. n. 298 del 6 settembre 1946, fu autorizzata l'emissione delle monete da 1, 2, 5 e 10 lire. Le monete di questa serie furono coniate in italma, una lega a base alluminio. 



Il decreto, nella descrizione, indicava il millesimo 1946 e di conseguenza furono emessi nuovi decreti per ogni coniazione successiva.

Tabella annate tiratura 2 Lire Spiga [2]
Anno
Nominale
Tiratura
€ BB
€ Spl
€ Fdc
Rarità
Soggetto/Note
1946
2 Lira
123.000
115
200
380
R
SPIGA
1947
2 Lira
12.000
780
1.180
1.750
R3
SPIGA
1948
2 Lira
7.200.000
7
25
60
C
SPIGA
1949
2 Lira
1.350.000
35
75
200
NC
SPIGA
1950
2 Lira
2.640.000
13
25
55
C
SPIGA







[1] L’aratro, nella nostra società occidentale che ormai ha ben poco di agricolo, è l’attrezzo per arare, cioè per solcare e rivoltare la terra allo scopo di dissodarla e gettarvi il seme. Il verbo latino arare è di origine indoeuropea, deriva appunto dalla parola sanscrita ha la. L’aratro è un attributo degli dei e delle dee dell’agricoltura come Demetra, Trittòlemo, Dioniso. Arare significa spezzare l’originaria «prima materia» nella molteplicità della creazione; cioè consente di aprire la terra all'influenza del cielo; rappresenta il dominio dell’uomo sulla terra; è la fertilità. L’operazione di tracciare il solco è universalmente considerata un atto sacro. In Cina il rito era tra le prime incombenze del nuovo imperatore, che lo compiva personalmente insieme con la sua sposa. La cerimonia comportava innanzi tutto la preghiera al Cielo di inviare la pioggia, elemento fecondatore.
[2] Spiga di Grano - allegoria della MATER FRUGUM. Il pane ottenuto dal grano diventa il corpo stesso di Cristo e, con il vino, il suo sangue, simbolo eucaristico per eccellenza. A tal proposito le parole del nostro Vescovo Mons. Giancarlo Bregantini sono estremamente esplicative e significative: "Quando un bimbo nasce un angelo gli mette in mano un chicco di grano. Se lui lo stringe e tiene il pugno chiuso, il chicco finisce per ammuffire. Se apre la mano il chicco cadrà per terra, andrà nei solchi e diventerà germoglio, spiga, non lo perderà, ma si moltiplicherà. Se dico il chicco è mio, sono triste; se il chicco lo dono sono amico di tutti, apro la mano, il mio problema è piccolo rispetto a quello degli altri". Rapporto tra agricoltura e monete sia in riferimento al valore in termini economici del lavoro agricolo come mezzo di sostentamento sia in riferimento ai soggetti agricoli più rappresentati sulle monete (l’aratrice con un fascio di spighe in mano mentre ara la terra) (Vedi anche le annotazioni al capitolo 10 Lire “Spighe”).


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