mercoledì 6 marzo 2019

Repubblica Italiana - 5.000 lire “Antonello da Messina”


5.000 lire Tipo 1979 

Questo biglietto di banca da 5.000 lire è tecnicamente individuato come “Tipo 1979”. 
Il recto del biglietto reca nella zona a sinistra la stessa figura riprodotta in filigrana e cioè la testina tratta dal dipinto “Ritratto d'uomo” di Antonello da Messina conservato presso la National Gallery di Londra, stampata in calcografia con colore bruno scuto. Quasi in linea con questa dicitura compare l’indicazione del bozzettista GIO. PINO INV. 
Le decorazioni intorno al ritratto e quelle comprese nella zona centrale sono realizzate col sistema calcografico ad intaglio e sono stampate, in zone diverse, coi tre colori seguenti: bruno scuro, bruno rossastro e verde. Il nome dell’incisore T. CIONINI INC. Quasi in posizione centrale, vi è il contrassegno di Stato: il leone alato di San Marco, simbolo di Venezia, sovrastante gli stemmi di Genova, Pisa e Amalfi (le Repubbliche marinare), moderno contrassegno di tutte le banconote a seguire. 

5.000 lire "Antonello da Messina" recto

Nel verso del biglietto su presenti elementi architettonici e scultorei tratti da monumenti ed edifici esistenti in Italia: da sinistra è rappresentato il monumento equestre di Emanuele Filiberto eretto a Torino; al centro parte della facciata della C d’Oro di Venezia; a destra la fontana delle tartarughe esistente a Roma ed in alto un rosone ispirato a quello esistente sulla facciata della Cattedrale di Troia. 


5.000 lire "Antonello da Messina" verso (Immagine tratta dal Web)


La banconota è stata ideata da Giovanni Pino e fa parte della serie “personaggi illustri”.


Nome del biglietto:
ANTONELLO DA MESSINA
Termine ufficiale del biglietto:
5.000 lire tipo 1979
Corso legale sino al 01/03/1989
Bozzetto:
Giovanni Pino
Incisore:
Trento Cionini (recto), Alberto Canfarini (verso)
Dimensioni in mm: 
126 X 61
Tecniche di stampa:
Stampata in calcografia e offset
Carta: 
Filigranata, lievemente colorata, di impasto speciale ad alte caratteristiche contenente fibrille e con filo metallico di sicurezza verticale
Filigrana:
La filigrana è a punto fisso ed è posta sulla destra guardando il recto. Essa è costituita da una testina tratta dal dipinto “Ritratto di uomo” di Antonello da Messina.
Officina: 
Officine della Banca d'Italia di Roma
Tiratura: 
100.000.000
Contrassegno di Stato:
Stemmi delle Repubbliche Marinare
Firme:
Ciampi, Stevani
Decreto delle caratteristiche: 
D.M. 02/03/1979 (G.U. 18/06/1979, n. 165)
Decreti di emissione:
03/01/1982
Serie:
S A 495270 L


G.U. 18/06/1979, n. 165

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Antonello da Messina
Soprannome di Antonio di Giovanni de Antonio (Messina, 1430 – Messina, febbraio 1479), è stato un pittore italiano. Fu il principale pittore siciliano del Quattrocento, primo nel difficile equilibrio di fondere la luce, l'atmosfera e l'attenzione al dettaglio della pittura fiamminga con la monumentalità e la spazialità razionale della scuola italiana. I suoi ritratti sono celebri per vitalità e profondità psicologica. Durante la sua carriera dimostrò una costante capacità dinamica di recepire tutti gli stimoli artistici delle città che visitava, offrendo ogni volta importanti contributi autonomi, che spesso andavano ad arricchire le scuole locali. Soprattutto a Venezia rivoluzionò la pittura locale, facendo ammirare i suoi traguardi - ripresi poi dai grandi maestri lagunari - apripista dunque per quella "pittura tonale" dolce e umana che caratterizzò il Rinascimento veneto.
Morì a Messina nel 1479. Nel suo testamento chiese di essere sepolto in un saio monacale. Divise la sua eredità in modo equo tra moglie e figli.
A Napoli e in Sicilia ci fu un seguito dell'artista: il figlio Iacobello, pure pittore, e gli artisti locali come Marco Costanzo, però si limitarono a riprodurre i suoi schemi iconografici senza capirne le complesse problematiche.
Diversamente successe a Venezia dove la sua sintesi di forma e di "legante" luminoso fu compresa e sviluppata da artisti quali Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano e Alvise Vivarini. 


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