lunedì 27 giugno 2016

Italia 2010 - “S. Chiara Napoli”


La basilica di Santa Chiara, o il monastero di Santa Chiara, è un edificio di culto monumentale di Napoli, tra i più importanti e grandi complessi monastici della città. La basilica ha il suo ingresso su via Benedetto Croce, sorgendo sul lato nord-orientale di piazza del Gesù Nuovo, di fronte alla chiesa omonima ed adiacente a quella delle clarisse, un tempo quest'ultima facente parte del complesso monastico di Santa Chiara. 


Si tratta della più grande basilica gotica della città, caratterizzata da un monastero che comprende quattro chiostri monumentali, gli scavi archeologici nell'area circostante e diverse altre sale nelle quali è ospitato l'omonimo Museo dell'Opera, che a sua volta comprende nella visita anche il coro delle monache, con resti di affreschi di Giotto, un grande refettorio, la sacrestia ed altri ambienti basilicali.
Nella basilica di Santa Chiara, il 14 agosto 1571, vennero solennemente consegnate a don Giovanni d'Austria il vessillo pontificio di Papa Pio V ed il bastone del comando della coalizione cristiana prima della partenza della flotta della Lega Santa per la battaglia di Lepanto contro i Turchi Ottomani.



Nome della Moneta
“S. Chiara Napoli”
Descrizione Moneta
Dritto: In primo piano, disposto in prospettiva, troviamo la raffigurazione della Basilica di Santa Chiara a Napoli. Alla base il nome dell’autore “COLANERI”. In tondo sono presenti elementi decorativi del maiolicato del chiostro e la scritta “REPUBBLICA ITALIANA”. Rovescio: Composizione dell’interno del chiostro della Basilica con particolare delle arcate e della panchina maiolicata. In primo piano il rosone della facciata. Nella parte superiore troviamo le scritte “SANTA CHIARA” e “NAPOLI”; al centro “R” ed il valore “5 EURO”; di seguito le date “1310” e “2010”; nella parte inferiore, ad arco la scritta “ITALIA DELLE ARTI”.
Data di emissione
Emessa nel Giugno 2010
Contorno
Zigrinatura spessa continua
Metallo
Argento 925/1000 Proof (fondo specchio)
Diametro
32 mm
Nominale
5 (cinque) Euro
Peso
18,00 gr.
Assi
Alla tedesca
Zecca
Zecca Italiana I.P.Z.S.
Tiratura
7.500 Pz.


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giovedì 23 giugno 2016

Belgio 2016 - “Child Focus”


Child Focus è una organizzazione che aiuta a combattere la pornografia infantile. Internet è uno strumento che permette di avere accesso al meglio e, purtroppo, anche al peggio del World Wide Web. Molte organizzazioni e progetti pilota si sono fatti portavoce dei pericoli che possono nascondersi nella rete. Dot.Safe e Child Focus sono due esempi. Sophie Vandeputte, Editor di Lingua Francese della European Schoolnet, ci descrive come rendere Internet un strumento sicuro per i bambini con il progetto Child Focus. Child Focus nella sua battaglia contro i pericoli di internet ha realizzato un sito da cui scaricare un modulo per segnalare siti con potenziali contenuti di pornografia infantile. Child Focus, Centro Europeo per Bambini Scomparsi o Soggetti a Violenze (European Centre for Missing and Sexually Exploited Children), è un’organizzazione privata, operativa sin dal 31 Marzo 1998. La missione dell’organizzazione, sia a livello nazionale che internazionale, è quella di dare un supporto alle indagini riguardanti bambini scomparsi, rapiti o violentati e in seconda istanza svolgere attività di prevenzione e di lotta a questi fenomeni. In particolare, il Centro ha intrapreso un’azione contro la pornografia infantile su internet per combattere la violenza sessuale sui minori.


Nome della Moneta
“Child Focus”
Descrizione Moneta
La parte interna della moneta reca al centro il viso di un bambino circondato dalle iscrizioni «MISSING-DISPARU-VERMIST», «WWW.CHILDFOCUS.BE» e dall’identificativo nazionale trilingue «BELGIQUE-BELGIE-BELGIEN» seguito dall'anno 2016. Il marchio della zecca di Bruxelles, la testa elmata dell’Arcangelo Michele, e il marchio del presidente della zecca figurano rispettivamente a sinistra e a destra del viso. Sul bordo esterno 12 stelle a cinque punte rappresentanti l'Unione Europea.
Data di emissione
Emessa il 25 maggio 2016 per commemorare la fondazione Child Focus, che si occupa di minori scomparsi o vittime di abusi.
Contorno
Finemente zigrinato con il motivo “2” in incuso, seguito da due stelle a cinque punte, ripetuto sei volte alternativamente dal basso in alto e viceversa.
Metallo
Bimetallica. Parte esterna: rame-nichel; parte interna tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel-ottone.
Diametro
25,75 mm
Spessore
2,20 mm
Peso
8,5 g
Zecca
Bruxelles
Tiratura
1.020.000



sabato 11 giugno 2016

Vittorio Emanuele III - 10 Lire "Impero"



VITTORIO EMANUELE III
10 Lire - Impero


Dritto
Verso
Testa del Re a destra, intorno VITTORIO • EMANUELE • III • RE • E • IMPERATORE.
Figura femminile, allegoria dell'Italia, ritta sulla prora di una nave [1] che reca con la sinistra una vittoria [2] e cinge con la destra un fascio [3]. Nella parte superiore lungo il bordo ITALIA, a sinistra millesimo e anno dell'Era Fascista su due righe in corrispondenza a destra segno di zecca. Sulla prua della nave uno scudo sabaudo con corona reale affiancato da due fasci, di fianco lungo il bordo indicazione dell'autore (G  ROMAGNOLI). In esergo indicazione del valore (L 10).
Coniata dal 1937 fino al 1941 per collezionisti.
2a Classe (debolezze sul contorno)                                                                   Regio Decreto n. 106 dell’8 Maggio  1937
Contorno: in incuso * FERT * nodo * FERT * nodo * FERT * nodo
Assi: alla francese
Nominale:10 Lire
Materiale: Argento (Ag) 835/1000
Diametro: 27 mm
Peso: 10 gr.
Modelli: Giuseppe Romagnoli
Incisore: Pietro Giampaolo

Anno
Cod.
Zecca
Sigla
Rarità
Tiratura
Conservazione
1936 XIV
G140/064
Roma
G ROMAGNOLI
C
618.500
BB + (la mia)


Esaminiamo insieme questa moneta:

    



[1] La prua (o prora) della nave simboleggia la possibilità di superare i confini naturali, e fin dall'antichità simboleggia la nuova ambizioni espansionistica, in questo caso coloniale. Il governo italiano, presieduto da Giovanni Giolitti, dichiarò guerra alla Turchia e procedette ad occupare i principali centri della Tripolitania e della Cirenaica, regioni libiche che furono annesse al Regno d’Italia, riprendendo così il disegno coloniale nel 1911. La prua della nave è un tema, proposto sulla monetazione della Repubblica Romana, posto un esempio di asse. La prua indica la direzione fra il punto cardinale nord e l'asse longitudinale della nave. Solitamente lungo tale asse agisce la spinta propulsiva e quindi per senso traslato viene riferita con tale nome anche l'azione di portare la barca su una determinata rotta, da cui la frase "fare prua verso..."Sin dal 1300 c'era poi l'usanza di decorare ed arricchire la prua della nave con statue, chiamate polene. Questi elementi decorativi, spesso descrivevano il nome dell'imbarcazione stessa. Questa usanza deriva probabilmente da antiche popolazioni nordiche che decoravano le proprie navi con scudi, bandiere o statue raffiguranti mostri marini per spaventare eventuali nemici.
 
 [2] La Vittoria viene raffigurata come una donna con le ali, da qui deriva l'appellativo di Vittoria Alata. Nike è un personaggio della mitologia greca, figlia del titano Pallante e della ninfa Stige è sorella di Cratos (Potenza), Bia (Forza) e Zelos (Ardore). Secondo la mitologia Stige portò i suoi figli da Zeus quando quest'ultimo stava raggruppando gli alleati per la Guerra contro i Titani. Zeus nominò Nike condottiera del suo carro divino, ruolo in cui viene spesso ritratta nell'arte classica greca e nominò tutti sentinelle del suo trono. Nel Partenone di Atene Nike viene raffigurata sul palmo della mano di Atena e ad Olimpia nella mano di Zeus. La scultura più famosa è la Nike di Samotracia che racchiude tutta la tradizione scultorea classica.

[3] Il fascio littorio è uno dei primi simboli di Roma, insieme alla Lupa e all'Aquila, già presente all'epoca dei mitici 7 Re, e probabilmente ereditato dagli Etruschi. Rappresenta il potere, l’autorità dello stato, simbolo della Roma repubblicana e del Diritto Romano. I funzionari principali della Repubblica Romana erano i magistrati ed i littori. Ai primi era assegnato l'imperium ossia il potere di giustizia e di comminare le pene. Ai littori toccava invece il compito di difendere il magistrato e di erogare le punizioni ordinate dal magistrato. Il littore, quindi, girava con un fascio di 30 verghe legato con lacci di cuoio in cui era infilata un ascia. Le verghe servivano per le fustigazioni dei rei e l’ascia per il casi più gravi in cui si doveva mozzare un arto o la testa per la pena di morte.